Segnalazione Finchè Pechino non ci separi - Diario di una espatriata di mezzo di Alba Gallo

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TRAMA

Quando Alba si imbarca su quel volo diretto a Pechino, ha il cuore infranto. Circa un anno prima ha rotto con Mario e, pur raccontandosi mezze verità, sa benissimo di non averlo ancora dimenticato. Decide allora di intraprenderlo da sola quel viaggio che i due avevano pianificato insieme: tre giorni dopo la laurea, Alba molla tutto e parte per la Cina, raggiungendo la sua amica Giulia.
A Pechino, Alba incontrerà Chen, un affascinante studente cinese, che l’aiuterà a liberarsi dai pregiudizi, guardando al di là della corazza di un popolo che in principio sembra ruvido e scostante.
I destini dei due ragazzi si intrecceranno in un fitto nodo che li porterà a chiedersi se non siano anime gemelle, legate allo stesso filo rosso. Ma ognuno di loro dovrà fare i conti con i suoi fantasmi; quello di un passato che troppo spesso si affaccia ai ricordi, e quello di un presente, che insiste nel volerli mettere di fronte ai loro reali sentimenti.

Perché ho scritto questo libro?

Perché sono una nostalgica: l’anno appena trascorso mi ha forzatamente imposto una pausa. Ma io non sono un tipo da pause, a me piace viaggiare e scoprire cose nuove, incontrare persone e vivere la vita pienamente, senza perderne neanche un attimo. E così mi sono rifugiata nei luoghi in cui, in passato, sono stata felice. Ho ripercorso, a mente, tutte le tappe del viaggio più incredibile mai intrapreso, e ne ho fatto un diario romanzato. Così da ricordare come ci si sente, quando si è liberi.


ANTEPRIMA NON EDITATA

Era un caldo pomeriggio di aprile, avevo già terminato i compiti per l’indomani (sì, ci venivano assegnati dei compiti), e desideravo solamente buttarmi sotto la doccia, per poi addentare qualche schifezza davanti alla tv ed andare a letto,quando Giulia irruppe nella mia stanza.

Era molto elegante, indossava un bell’abito nero, lungo fino al ginocchio, e degli stivaletti dello stesso colore. Aveva su più trucco del solito: aveva colorato le labbra di rosso, ridisegnandone il contorno un po’ fuori dai bordi, ma senza risultare volgare. Diverse passate di mascara le avevano incurvato ed inspessito legià lunghe ciglia ed una sottile riga di eyeliner le aveva allungato il taglio degli occhi.

I capelli rossi erano legati in una treccia laterale. Quando aprii la porta, mi guardò con disappunto.

“Ah Jessica Rabbit”, le dissi, “Ma ‘ndo vai?”.

“Ancora stai così? Ma non dovevi farti trovare pronta alle 5.30?”, mi rispose.

“Ma per cosa, scusa?”


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